Di Casola: «Basta passerelle mediatiche. In consiglio comunale le battaglie per la città»
Pompei. «In Consiglio Comunale porteremo in discussione il progetto Eav, sul quale per noi resta l’impegno alla rivisitazione volto al completo superamento dei sottopassi; l’Hub, sul quale siamo per una progettualità che non escluda il centro e le periferie dallo sviluppo turistico di Pompei; il cimitero, ci batteremo per una vera internalizzazione dei servizi cimiteriali. I cittadini hanno già pagato molto l’esperienza dell’esternalizzazione dei servizi a società private».
È il pensiero di Domenico Di Casola, a capo dell’opposizione. Di Casola, arrivato secondo sul podio per la conquista della fascia tricolore di Palazzo De Fusco, parla delle questioni di cui si farà carico in veste di rappresentate della minoranza.
«Non vanno dimenticati – dice l’avvocato – il problema del fiume Sarno ed il relativo inquinamento zone limitrofe. Ci faremo carico anche delle problematiche relative all’emergenza sanitaria dell’area sud di Pompei per la mancanza della rete fognaria, non presente anche in altre aree periferiche della città, tra queste via Nolana. Altri temi centrali saranno la scuola, il Puc, gli aiuti alle famiglie e agli operatori economici i crisi per l’emergenza Covid-19. Inoltre, piena vicinanza al Comitato di via Crapolla per la battaglia sui sottopassi e sull’inquinamento elettromagnetico».
Ma non è finita. L’esponente d’opposizione punta anche il dito contro l’attuale amministrazione. «Dalle elezioni ad oggi – afferma Di Casola – si notano sulle pagine Facebook del Comune e del Sindaco foto di lavori di interventi per la manutenzione del territorio».
«Ebbene – prosegue il leader della minoranza – la pulizia dei marciapiedi da arbusti o piante infestanti, su proprietà comunale, sono a carico della ditta appaltante lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani cui il cittadino corrisponde all’Ente il relativo tributo. È tempo di smetterla di far passare lavori ordinari, per cui i cittadini pagano da anni un servizio, espletato solo in rare occasioni, come se fossero delle grandiose opere pubbliche. È un atteggiamento fortemente diseducativo per i giovani ed i cittadini, poiché si trasformano interventi di routine, in eventi straordinari di cui vantarsi».